Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore

Frontespizio dell’Historia Ecclesiastica Tripartita, con Cassiodorus, contenuto nel codex Pal. Lat. 927, f. 74r. XII sec. © BAV.

Statista, scrittore, diplomatico, fondatore di monasteri e uomo religioso.

Cursus honorum
485/490 ca. – Nasce a Scyllaceum

Consiliarius del padre
507-511: Questor Palatii
511: Corrector Lucaniae et Bruttiorum (?)
514: Consul Ordinarius Occidentis sine collega
523-527: Magister Officiorum
1 sett. 533-536/538: Praefectus Praetorius Italiae
Riceve da Vitige il titolo di Patricius
550: Accompagna Papa Vigilio a Costantinopoli 
554-555: Fondazione del monasterium Vivariense sive Castellense
580 ca.: Muore a Vivarium

Biografia

Di origine forse siriaca, ma nato a Scolacium nella Regio Tertia Lucania et Bruttiorum, Flavio Magno Aurelio Cassiodoro Senatore (490 ca.-583 ca.) ha attraversato con la sua lunga vita l’intero secolo VI, che nella pars Occidentis dell’Impero – privata del suo sovrano – si aprì con la coraggiosa e generosa proposta di convivenza goto-latina di Teodorico e si chiuse col grande e innovatore pontificato di Gregorio Magno. Il secolo di Giustiniano, di San Benedetto e delle estreme contese sul confine siro-persiano tra bizantini e sasanidi, mentre nella lontana città carovaniera della Mecca, emporio sulla ‘via delle spezie’ che collegava i porti dell’oceano Indiano a Damasco, stava silenziosamente maturando l’esperienza profetica di un cammelliere che avrebbe mutato il volto del mondo: Muhammad. 

Politico e funzionario alla corte di Teodorico, profondamente impegnato nel lavoro di pubblico amministratore, Cassiodoro Senatore fu amareggiato, ma non si lasciò travolgere dal fallimento dell’esperienza di governo gota e dalle tristi vicende della guerra che seguì e che siamo abituati a chiamare «greco-gotica». La sua esperienza di governo e la sua saggezza di consigliere dei potenti sono conservate nella celebre raccolta che lo ha immortalato, le Variae, edita nel 537. Poco purtroppo della sua restante attività di scrittore ci è stato direttamente tramandato: ma anche da quel che ce ne resta emerge vivida l’immagine di un protagonista della cultura del suo tempo che concepì un rivoluzionario programma educativo, quello di fondare una scuola cristiana in cui tramandare le litterae saeculares come conoscenza introduttiva alle litterae divinae. 

Da cristiano fedele cercò di incarnare le virtù evangeliche anche durante il suo negotium alla corte dei re goti. La sua profonda spiritualità traspare dall’Expositio Psalmorum, il più grande commento ai Salmi tradito dall’antichità, dopo quello di Agostino. Da una richiesta di alcuni amici intimi venne alla luce il De Anima, un trattato in cui vengono posti degli interrogativi fondamentali sulla genesi e sulla natura delle anime, con temi di estrema attualità. Nell’approccio alle Sacre Scritture, Cassiodoro fu senza dubbio quello che più di ogni altro autore antico ha riflettuto sulla necessità di fare ricorso all’esegesi dei Padri, come ha rilevato B. Studer.

Le opere di Cassiodoro Senatore furono una guida indispensabile per il lavoro delle generazioni successive di monaci e di studiosi. Il centro monastico da lui fondato, il monasterium Vivariensis sive Castellensis, presso la natìa Squillace, resta faro e modello della cultura dalla quale è sorto il Medioevo latino e quindi l’Europa

La fama sanctitatis e il processo di Beatificazione
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